Progetto SMAT: Cambiamenti climatici e acque sotterranee

Responsabile per CNR-IGG: Antonello Provenzale (antonello.provenzale@cnr.it)

Gli impatti dei cambiamenti climatici espongono le persone, le società, i settori economici e gli ecosistemi a rischi derivanti dall’interazione tra pericolo, vulnerabilità ed esposizione. In una visione della gestione integrata del servizio idrico che vuole essere sempre più preventiva e proattiva, la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici è una delle sfide più importanti da affrontare nel futuro prossimo.

La vulnerabilità delle risorse idriche ai cambiamenti climatici influenza la disponibilità di acqua in termini sia qualitativi sia quantitativi, la gestione della richiesta di acqua potabile nonché i sistemi infrastrutturali nel loro complesso. Si rende quindi necessario affrontare il tema della risposta delle risorse idriche ai cambiamenti climatici nel senso più ampio possibile, individuando nuovi criteri per la progettazione delle infrastrutture del sistema fognario e di distribuzione, per i trattamenti di potabilizzazione e di depurazione, nonché una diversificazione delle fonti di approvvigionamento ed un miglioramento nella gestione delle fonti stesse.

SMAT (Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.) garantisce l’erogazione del Servizio Idrico Integrato in un’area geograficamente molto varia e le fonti di approvvigionamento utilizzate sono già oggi molteplici e diversificate. Le risorse di origine sotterranea (pozzi e sorgenti) costituiscono circa l’80%, in volume degli approvvigionamenti totali di SMAT: comprendere la risposta ai cambiamenti climatici delle acque sotterranee, e la loro interazione con le acque superficiali, risulta quindi essere una tematica prioritaria.

Il presente programma di ricerca intende valutare a scala di territorio servito da SMAT (ATO3 Torinese), e con un orizzonte temporale decennale/ventennale, la vulnerabilità ai cambiamenti climatici delle risorse idriche sotterranee utilizzate per scopi idropotabili e la loro interazione con le acque superficiali. Tale vulnerabilità è intesa sia in termini quantitativi, ossia come disponibilità futura della risorsa idrica che in termini qualitativi, ovvero come mantenimento delle caratteristiche fisico-chimiche delle acque.

I risultati finali di questo progetto, che si baseranno su una previsione probabilistica e potranno di conseguenza portare a delineare vari possibili scenari di indirizzo, costituiranno la prima base per le future linee guida e gli sviluppi strategici, per quanto concerne sia le decisioni in termini infrastrutturali che di approvvigionamento.