Caccia al metallo delle batterie green: “Un tesoro di litio nel suolo italiano”

Secondo uno studio pubblicato nei mesi scorsi da quattro ricercatori del CNR-IGG, Andrea Dini, Pierfranco Lattanzi, Giovanni Ruggieri ed Eugenio Trumpy, l'Italia è potenzialmente ricca di litio. Servirebbe per la farmaceutica, ma soprattutto per le batterie di veicoli elettrici, per l’energia rinnovabile e potrebbe essere estratto grazie ai fluidi geotermici. Per scoprirlo servono esplorazioni, che richiedono ricerca e investimenti a lungo termine, e non tutte le zone, poi, sono uguali. Le zone più promettenti sono Toscana, Lazio, Campania, la fascia al di là della catena appenninica (da Alessandria a Pescara, lungo la direttiva termale Salsomaggiore-Tolentino), e non è escluso ve ne siano altre perché "ci sono zone inesplorate, come Sardegna e Calabria, anche del crinale oltre l’Appennino, fino all’Adriatico dove ci sono i giacimenti di idrocarburi, si sa poco" così spiega Andrea Dini, che ha condotto lo studio, basato sull’analisi di dati disponibili e nuovi campioni di roccia. 

Per leggere integralmente l'articolo di Repubblica vai al link: https://www.repubblica.it/cronaca/2022/12/07/news/litio_metallo_tesoro_batterie_sottosuolo_italia-377842539/

Riferimento bibliografico: DINI A., LATTANZI P., RUGGIERI G., TRUMPY E. - 2022 - Lithium occurrence in Italy-an overview. Minerals. v. 12, n. 8, p. 27, https://www.mdpi.com/2075-163X/12/8/945.