Studio dei possibili effetti del «lockdown_Covid-19» sulle acque sotterranee

Nel corso del “lockdown” determinato dall’emergenza sanitaria COVID-19 molte attività produttive idro-esigenti sono state fermate, così come i relativi attingimenti dalle falde sotterranee.

Nel corso del “lockdown” determinato dall’emergenza sanitaria COVID-19, molte attività produttive idro-esigenti sono state fermate, così come i relativi attingimenti dalle falde sotterranee. Questo stop improvviso, e mantenuto per alcune settimane, si è tradotto in condizioni idrodinamiche in acquifero “anomale” rispetto al comportamento medio del periodo. A testimonianza di ciò la rete di monitoraggio quantitativo della Regione Toscana ha evidenziato, in alcuni settori del territorio, decisi incrementi piezometrici, in controtendenza rispetto alle condizioni idrometeorologiche al contorno. In questo contesto, l’IGG-CNR si è fatto promotore di un’iniziativa di studio che intende sfruttare il particolare stato idrodinamico indotto sul breve e medio periodo in vari Corpi Idrici Sotterranei (CIS) dal “lockdown” (e più in generale in maniera indiretta dall’emergenza sanitaria), per ottenere nuovi elementi conoscitivi sugli aspetti fisici e chimici di selezionati sistemi acquiferi e sulla loro alterazione ad opera degli emungimenti. Ciò incrociando un’analisi dei dati di monitoraggio quantitativo delle acque sotterranee con una mappatura delle attività in “lockdown” e non, ma anche provvedendo ad analisi chimiche ed isotopiche delle acque in selezionati siti. Hanno condiviso favorevolmente l’iniziativa e parteciperanno attivamente alle attività di studio il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, il Settore Idrologico e Geologico ed il Settore Tetela Acqua e Costa della Regione Toscana, l’ARPAT, l’Autorità Idrica Toscana e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale.