Il progetto DeepU ha annunciato che la sua innovativa tecnologia di perforazione laser è ora pronta per essere testata sul campo, segnando un passo importante verso un'energia geotermica più sostenibile e accessibile a tutti.
Dopo 44 mesi di intense ricerche, esperimenti di laboratorio e simulazioni al computer, il consorzio DeepU ha prodotto il suo primo prototipo operativo: un sistema che utilizza un raggio laser e un flusso di azoto supercritico per perforare la roccia senza contatto fisico. Questo approccio promette di ridurre i costi, rendere più efficiente il processo e ridurre significativamente l'impatto ambientale delle operazioni di perforazione profonda. Finanziato dal programma Pathfinder del Consiglio Europeo per l'Innovazione (EIC) nell'ambito di Horizon Europe (Accordo n. 101046937), DeepU è stato coordinato dall'Università di Padova e poi da RED SRL, in collaborazione con Prevent GmbH, Fraunhofer IAPT, Geoserv Ltd, l'Università di Breslavia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche-IGG, in rappresentanza di quattro paesi europei.
Il prototipo di nuova concezione combina tre funzioni essenziali in un'unica asta e testa di perforazione:
Dirigere il raggio laser per perforare la roccia con precisione
Canalizzare il flusso di azoto per rimuovere le particelle e raffreddare le pareti del foro
Fornire una robusta struttura per le operazioni di perforazione
Oltre a raggiungere risultati tecnici, il progetto ha definito le impostazioni del laser più adatte per vari tipi di roccia, ha valutato gli standard ambientali e di sicurezza per promuovere un uso responsabile, e ha esplorato i mercati potenziali per applicazioni tecniche su larga scala.
Leggi il comunicato stampa completo di seguito.
Per ulteriori informazioni: Adele Manzella (adele.manzella@igg.cnr.it).