I terremoti preistorici in Lunigiana e l’attività della faglia di Mulazzo

L’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR, Sezione di Firenze, nell’ambito della convenzione con la Regione Toscana per lo studio delle faglie attive e capaci della Toscana, in collaborazione con ricercatori dell’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha aperto una trincea paleosismologica in Lunigiana.

Ricercatori del CNR e di ISPRA al lavoro nella trincea paleosismologica di Mulazzo.

L’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR, Sezione di Firenze, nell’ambito della convenzione con la Regione Toscana per lo studio delle faglie attive e capaci della Toscana, in collaborazione con ricercatori dell’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), ha aperto una trincea paleosismologica in Lunigiana. La trincea è stata scavata trasversalmente alla faglia di Mulazzo, presso Pontremoli, per analizzare la storia sismica della struttura e valutarne il potenziale sismo-tettonico, per arrivare alla comprensione dello stato di attività della faglia e della sua capacità di propagare la dislocazione tettonica fino alla superficie topografica (faglia capace).

L’area di scavo è stata individuata a seguito di analisi geologico-strutturali e di osservazioni morfo-tettoniche, integrando osservazioni da remoto, tramite telerilevamento e analisi di DTM, con rilevamenti ed osservazioni di campagna. Lo scavo della trincea, che ha raggiunto una profondità di oltre tre metri, per una lunghezza di circa 30 metri, ha beneficiato del supporto logistico del Comune di Mulazzo. Le pareti dello scavo, dopo essere state attrezzate con una griglia di riferimento, sono state riprodotte nelle loro caratteristiche stratigrafiche, sedimentologiche, descrivendo con particolare attenzione la dislocazione dei livelli individuati e le superfici di dislocazione (faglie). Sulle pareti della trincea sono stati raccolti alcuni campioni di materiale (frammenti di carbone e materiale organico) adatti alla datazione col radiocarbonio C14, che sono stati datati presso CEntro di DAtazione e Diagnostica (CEDAD) dell’Università del Salento.

Inoltre, in corrispondenza della trincea, è stata effettuata una stesa sismica a riflessione superficiale e ad alta risoluzione, che ha consentito di estrapolare in profondità i risultati osservati in trincea e visualizzare la continuità della struttura tettonica fino alla profondità di circa 30 metri dal piano campagna.

Lo studio è tuttora in fase di definizione, ma i primi risultati indicano con chiarezza che la faglia di Mulazzo è una faglia attiva e capace, che negli ultimi 1800 anni circa ha prodotto rottura di superficie, cumulando nel complesso un rigetto verticale significativo. Tali elementi sono innovativi nel quadro delle conoscenze della tettonica attiva della Lunigiana e consentono di formulare una migliore stima della pericolosità sismica della regione.

Per informazioni luigi.piccardi@igg.cnr.it.