Andrea Berton tra i collaboratori alla perizia sul distacco del ghiacciaio della Marmolada

Lo scorso 3 luglio un distacco del ghiacciaio della Marmolada ha provocato undici vittime sulle Dolomiti. La perizia tecnica, presentata alla Procura di Trento, è a firma del Prof. Carlo Baroni, ordinario al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, e del Prof. Alberto Bellin, ordinario al Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell'Università di Trento. Alla redazione della stessa hanno collaborato anche Chiara Frassi e Maria Cristina Salvatore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, Luca Carturan dell’Università di Padova e Andrea Berton dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Pisa, a supporto della realizzazione e pre-analisi della modellistica tridimensionale utile allo studio delle dinamiche di distacco.

Secondo quanto riportato nella perizia, l’evento non era prevedibile e non vi erano elementi che potessero suggerire un alto rischio di crollo imminente. Secondo gli esperti, a provocare il distacco di 6.480 metri cubi di ghiaccio è stato un insieme di fattori: dallo scioglimento della neve di superficie alla formazione di "bédière" (torrenti epiglaciali), che contribuiscono ad accrescere la disgregazione del ghiaccio. Le temperature elevate registrate da metà giugno hanno infatti indotto un'intensa fusione superficiale della neve residua, del nevato e del ghiaccio, comportando una riduzione di circa sette centimetri al giorno del ghiacciaio della Marmolada.