L’oro blu di montagna: esempi di giacimenti acquiferi della Toscana

Mercoledì 20 febbraio alle ore 16,30, presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, si terrà la terza conferenza del ciclo "Una Montagna di Vita" dal titolo "L’oro blu di montagna: esempi di giacimenti acquiferi della Toscana" del Dott. Marco Doveri, Ricercatore dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) (marco.doveri(at)igg.cnr(dot)it).

Mercoledì 20 febbraio alle ore 16,30, presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, si terrà la terza conferenza del ciclo "Una Montagna di Vita" dal titolo "L’oro blu di montagna: esempi di giacimenti acquiferi della Toscana" del Dott. Marco Doveri, Ricercatore dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) (marco.doveri(at)igg.cnr(dot)it). Di seguito la descrizione della conferenza:

"Le acque sotterranee rappresentano la principale fonte di approvvigionamento idrico dell’intero pianeta. Anche in Italia, così come in Toscana, le acque sotterranee ricoprono un ruolo fondamentale, essendo la maggior parte dei volumi idrici ad uso industriale, agricolo e potabile derivati da pozzi e sorgenti.   

Particolarmente preziose sono le acque sotterranee delle aree di montagna. Gli estesi volumi di rocce qui presenti sono in grado di assorbire e far circolare al loro interno importanti quantità di acqua di ottima qualità, in gran parte restituita alla superficie attraverso le sorgenti. Questi serbatoi naturali, chiamati acquiferi, costituiscono dei veri e propri giacimenti in grado di custodire il più pregiato “oro”, quello blu, cioè l’acqua fonte di vita.

La Toscana, con la sua complessa geologia, offre rilievi collinari e montuosi costituiti da una varietà di rocce con diverso grado di permeabilità ed in cui si sviluppano sistemi acquiferi sede di significativi corpi idrici. Tra i più importanti sono da ricordare gli acquiferi ospitati nelle rocce carbonatiche delle Alpi Apuane (Toscana settentrionale) e quelli delle rocce vulcaniche del Monte Amiata (Toscana meridionale), drenati da sorgenti con portate medie di oltre 5 e 2 m3/s, rispettivamente. Questi, ed altri sistemi acquiferi dei rilievi toscani, forniscono acqua, attraverso gli acquedotti, a decine di migliaia di abitanti. Inoltre, parte delle loro risorse idriche sono trasferite naturalmente a torrenti e fiumi che poi raggiungono le pianure e/o agli acquiferi ghiaiosi e sabbiosi che si sviluppano ai piedi dei rilievi montuosi e che sono ampiamente sfruttati attraverso i pozzi. È ad esempio il caso degli importanti acquiferi pedemontani della media valle dell’Arno (zona Firenze-Prato-Pistoia), di quelli della piana di Lucca o di quelli della fascia che corre lungo i Monti Pisani.

Di questo e tanto altro si parlerà durante la conferenza: “come le acque si muovono nelle fratture o nelle cavità carsiche delle rocce?” e “come la loro qualità e le loro caratteristiche chimiche possono essere influenzate?”. Verrà mostrato inoltre con quali strumenti i ricercatori studiano le “acque invisibili” immagazzinate negli acquiferi montani e si discuterà di come i cambiamenti climatici e le attività antropiche possono minacciare questa preziosa risorsa, così come di quali accorgimenti possiamo e dobbiamo mettere in pratica per salvaguardarla e mantenerla disponibile anche per le generazioni future".    

La conferenza è aperta alla cittadinanza e l’ingresso è libero. Vi aspettiamo numerosi!!