Gli alberi, testimoni silenti del clima che cambia

Mercoledì 17 aprile alle ore 16,30, presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, si terrà l'ultima conferenza del ciclo "Una Montagna di Vita" dal titolo "Gli alberi, testimoni silenti del clima che cambia" di Riccardo Cerrato, borsista del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Pisa (riccardo.cerrato@unipi.it).

Mercoledì 17 aprile alle ore 16,30, presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, si terrà l'ultima conferenza del ciclo "Una Montagna di Vita" dal titolo "Gli alberi, testimoni silenti del clima che cambia" di Riccardo Cerrato, borsista del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Pisa (riccardo.cerrato(at)unipi.it). Di seguito la descrizione della conferenza:

"L’attuale aumento delle temperature medie globali ad una velocità mai registrata in precedenza è un’evidenza ben documentata. Tuttavia, la conoscenza delle variazioni climatiche del passato è fondamentale per meglio comprendere il cambiamento in atto. Questa necessità è cruciale soprattutto nelle aree montane, dove l’effetto del riscaldamento climatico è amplificato e induce un accelerato ritiro dei ghiacciai. L’utilizzo di indicatori (proxy) climatici, come ad esempio l’ampiezza degli anelli degli alberi, offre importanti strumenti per definire le dinamiche ambientali sia in siti remoti, difficilmente raggiungibili in passato, sia per periodi storici per i quali non esistono evidenze dirette di precipitazioni e/o temperature. La dendrocronologia, infatti, attraverso la sua capacità di assegnare ad ogni singolo anello all’interno di un tronco uno specifico anno, ci permette di ricostruire, con un certo margine di incertezza, quali siano state le condizioni climatiche che hanno influenzato una data area negli ultimi secoli in maniera indiretta.

Nello specifico, la cronologia del larice nelle Alpi Retiche ci racconta come sono cambiate le temperature medie estive negli ultimi seicento anni. Infatti, l’ampiezza anulare e l’ampiezza del legno primaticcio sono risultate essere influenzate dalle temperature di giugno mentre l’ampiezza del legno tardivo è maggiormente influenzata dalle temperature medie di luglio. Tuttavia, tutte le serie analizzate sono risultate altamente correlate con le temperature medie di giugno-luglio ma soprattutto di giugno-luglio-agosto. Gli alberi di “Bosco Antico” in Val di Sole, ad esempio, evidenziano come negli ultimi seicento anni le temperature abbiano subito oscillazioni tra -2.3 e +1.9 °C rispetto alla media del periodo 1960–90 (equivalenti a temperature medie di 6.2 e 10.4 °C alla quota del sito). La fase più fredda è registrata tra gli anni 10 e 20 del 1800 e sottolinea la pulsazione più vigorosa della Piccola Età Glaciale; altre fasi di anomalie negative sono registrate nella prima metà del XVII secolo, intorno al 1700, intorno al 1900 e durante gli anni ‘70 dello stesso secolo. A partire dal 1970, infatti, i larici stanno sperimentando un periodo di sempre maggiore crescita, indice di benessere per loro, ma anche evidenza di una sempre maggiore temperatura media per chi sa leggere la storia scritta al loro interno".

Vi aspettiamo numerosi!!