Che caldo in montagna! Cause e conseguenze del riscaldamento alle alte quote

Mercoledì 30 gennaio alle ore 16,30 si terrà la prima conferenza dal titolo "Che caldo in montagna! Cause e conseguenze del riscaldamento alle alte quote" tenuta dalla Dott.ssa Elisa Palazzi, ricercatrice presso l'Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (email: e.palazzi@isac.cnr.it).

L'istituto di Geoscienze e Georisorse, in collaborazione con il Museo, in occasione della mostra fotografica dal titolo "Una Montagna di Vita – Ecosistemi d’alta quota e cambiamenti climatici", ospitata presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa a Calci, ha organizzato un ciclo di conferenze divulgative su diversi aspetti scientifici trattati nell’ambito del progetto NextData.

Mercoledì 30 gennaio alle ore 16,30 si terrà la prima conferenza dal titolo "Che caldo in montagna! Cause e conseguenze del riscaldamento alle alte quote" della Dott.ssa Elisa Palazzi, ricercatrice presso l'Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (email: e.palazzi(at)isac.cnr.it). Di seguito la descrizione della conferenza:

"Dal 1850 ad oggi la temperatura sulla Terra è aumentata in media di circa 1 °C rispetto ai livelli pre-industriali e non è poca cosa, basta guardare agli effetti che questo riscaldamento ha già prodotto. Le fluttuazioni e i cambiamenti del clima, tuttavia, non sono distribuiti in modo omogeneo sul nostro pianeta. Esistono regioni in cui i cambiamenti osservati e attesi sono più intensi e i loro effetti più significativi. Uno “hot-spot” cruciale sono le montagne, soggette a un riscaldamento fino a due volte maggiore di quello delle regioni circostanti o rispetto alla media globale. Questo ha portato a conseguenze già visibili come la rapida fusione dei ghiacciai, la diminuzione dell’estensione, durata e profondità del manto nevoso, i cambiamenti nella precipitazione che vanno dalla diminuzione di quella nevosa in favore della pioggia all’aumento dell’intensità degli eventi estremi. A questi cambiamenti del ciclo idrologico si affiancano quelli non meno importanti sulle componenti animali e vegetali degli ecosistemi di alta quota, come il loro spostamento verso quote più elevate per compensare l’aumento di temperatura e la diminuzione della biodiversità, la cui ricchezza, almeno fino a qualche decennio fa, era una caratteristica distintiva e speciale delle montagne. Proprio per la loro sensibilità ai cambiamenti climatici e ambientali le montagne non stanno mandando dei segnali molto incoraggianti sullo stato di salute della Terra. A questo proposito, le montagne sono spesso anche definite i “termometri” del clima, in quanto osservatori naturali in cui misurare la febbre del pianeta, sia attraverso le osservazioni dirette di temperatura sia guardando gli effetti del riscaldamento, come la fusione dei ghiacciai.

In questa conferenza faremo luce sul fenomeno dell’amplificazione del riscaldamento in montagna al fine di rispondere a domande come “perché la temperatura è aumentata di più in montagna che altrove?”, “quali sono gli effetti osservati in alta quota e come si propagano a valle?”, “quali sono i rischi che dovremo affrontare e cosa possiamo fare per limitarli?” e capire insieme cosa bisogna fare per contenere il riscaldamento in atto e futuro e gli impatti attesi sugli ecosistemi e le società".

La conferenza è aperta alla cittadinanza e l’ingresso è libero. Vi aspettiamo numerosi!!